Oggi vorrei condividere con voi la mia esperienza personale nella creazione di questo mondo fantastico, e come la mia infanzia abbia profondamente influenzato la storia che ho deciso di raccontare.
Sono cresciuta nella frenetica Tokyo, la mia infanzia è stata divisa tra la vita scolastica, il rumore del traffico e l’agitazione delle metropoli. Ma ogni estate, avveniva un piccolo miracolo. Ritornavo a Chiba, una città che per me era un porto di pace, un luogo dove i miei pensieri potevano volare liberi come uccelli nel cielo sconfinato.
A Chiba, il tempo sembrava fermarsi. Il mio mondo quotidiano di grattacieli, automobili e semafori è stato trasformato in una tela verde di risaie, piccoli sentieri tra i boschi e ruscelli sussurranti. Questa modifica drastica del paesaggio ha illuminato la mia immaginazione. Improvvisamente, ogni angolo della natura si trasformò in un potenziale rifugio per creature e spiriti magici. In questi momenti di assoluta libertà si è concretizzata la scrittura de “Kitsune, la volpe leggendaria”.
Ricordo che trascorrevo intere giornate esplorando i boschi, immaginando storie di folletti e spiriti della foresta. Mi piaceva immaginare che sotto ogni pietra, dietro ogni albero, ci fosse un Yōkai in attesa di essere scoperto. Ogni suono, ogni soffio di vento portava con sé la promessa di un incontro magico. È in questo ambiente che la piccola Aiko, protagonista del mio libro, si trova catapultata: un mondo magico, dove la realtà si fonde con la fantasia.
Le amicizie che ho stretto durante quegli estati a Chiba sono diventate un punto di riferimento importante nella creazione dei personaggi del mio libro. La lealtà, il coraggio, l’empatia – tutte queste qualità che ho riscontrato nei miei amici di infanzia – sono state fuse nei personaggi di “Kitsune, la volpe leggendaria”. La mia piccola Aiko non è solo un personaggio di fantasia, ma una combinazione di tutte le persone meravigliose che ho avuto la fortuna di incontrare nel corso della mia vita.
Ma non è solo l’ambientazione e i personaggi che portano il sigillo della mia infanzia. I temi che ho deciso di affrontare nel libro – amicizia, coraggio, scoperta di sé – sono temi che ho affrontato in prima persona nel corso della mia crescita. Credo che questi problemi universali possano risuonare tra i lettori di tutte le età, perché tutti noi, ad un certo punto della nostra vita, abbiamo affrontato sfide simili.
In “Kitsune, la volpe leggendaria”, la piccola Aiko deve affrontare le sue paure, stringere nuove amicizie, e capire chi è veramente. Durante il suo viaggio, Aiko scopre che la vera forza non sta nella potenza fisica, ma nella capacità di capire, accettare e amare sé stessi e gli altri. È una lezione che ho imparato nella mia vita, e spero di poterla condividere con i miei lettori grazie alla mia scrittura.
Infine, vorrei parlare del legame tra la cultura giapponese e la mia storia. Il Giappone ha una ricca tradizione di storie Yōkai, creature fantastiche che possono essere sia positive che cattive. Questa tradizione è una parte fondamentale della nostra cultura, ed ho voluto rendere omaggio a questa tradizione nel corso della mia storia.
Cari lettori, mi auguro che “Kitsune, la volpe leggendaria” vi trasporterà in un mondo magico ed avventuroso. Spero che possiate vedere un pezzo della mia infanzia su ogni pagina, e che la storia di Aiko possa risuonare con voi, non importa quanti anni avete.